Chiunque si occupi come me di fare molta ricerca su Internet, mi capirà quando dico che la digitalizzazione e la messa a disposizione al pubblico di documenti storici consultabili direttamente online è una delle attività più importanti che un Archivio di Stato distrettuale possa fare.
Sicuramente, anche un non esperto si rende conto dell'immane lavoro che la digitalizzazione di documenti così delicati comporta, ma si sa che la carta non dura in eterno e questo lavoro, oltre che utile agli utenti del web, diventa necessario per preservare quanto ci rimane di epoche ed eventi passati.
L'Archivio di Stato di Roma ha avviato tra il 1997 ed il 2000 un progetto dal nome "Imago II", che ha avuto per obiettivo il passaggio dalle tecniche tradizionali di riproduzione a quelle digitali, finalizzate a preservare gli originali. Molte delle serie più consultate sono ora disponibili in consultazione virtuale, sia presso L'Archivio di Stato, sia su Internet dal maggio 2002.
Fanno oggi parte del sistema informativo di Imago: il Catasto Alessandrino, il Catasto Urbano di Roma, una selezione del Catasto Gregoriano comprendente i 600 maggiori centri urbani, l'intera cartografia del Cessato catasto rustico versato dall'UTE (Ufficio Tecnico Erariale). Sono state inoltre riprodotte le pergamene romane, schedate assieme a tutte le altre pergamene dei vari fondi in una comune base di dati, comprendente gli eventuali regesti; le rubriche dei notai romani; registri delle Tesorerie provinciali; la Collezione di disegni e piante; infine, alcuni pezzi della collezione dei preziosi come il codice miniato del Liber Regulae.
Nell'ambito del progetto sono state effettuate all'incirca 5 mila foto digitali a colori di mappe catastali e volumi preziosi, 25 mila scansioni a colori di mappe antiche e pergamene, 100 mila scansioni in toni di grigio di registri catastali e notarili. Le immagini in formato jpeg sono masterizzate in circa 500 CD-R mentre copie delle stesse immagini, in formato MrSID, sono visualizzabili a piena risoluzione su Internet.
Inoltre, è di recente completamento il database pergamene, che passa da 13 mila a 24 mila record e l’adozione di un nuovo visualizzatore, che rende tutto accessibile senza più plugins all’utente di Windows, Apple e Android: http://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it/index.php?it/227/accesso-digitale
Comprenderete quale investimento, sia in termini di tempo che economico (personale qualificato e macchinari appositi), sia stato e sia ancora necessario. Ma i risultati, visualizzabili online direttamente sul sito dedicato al Progetto Imago II, vi lasceranno certamente sbalorditi.
Come ricercatrice del web, reputo che il responsabile del progetto, Paolo Buonora ed il suo staff meritino tutti i miei complimenti per la "ricchezza storica" che stanno mettendo a disposizione degli utenti Internet.
Speriamo che altri Archivi di Stato distrettuali mettano in atto progetti simili, poiché nonostante i documenti conservati presso di loro siano pubblici, non sempre il ricercatore può raggiungerli e la ricerca di documenti a volte richiede moltissimo tempo. Quindi, la possibilità di poterli consultare direttamente online, non solo dimostrerebbe un'apertura dell'Istituzione al pubblico su Internet, ma permetterebbe all'utente di visualizzare con calma i documenti direttamente da casa.
Non siamo forse nell'era della tecnologia avanzata e della condivisione?