Nel maggio del 2018 acquistai a Malacappa una vecchia cartolina il cui soggetto mi sembrava particolarmente interessante. La cartolina ritrae una donna di gradevole aspetto, con una bella collana intorno al collo, un curioso nastro ad accerchiare il capo e la singolare acconciatura, due grandi occhi dallo sguardo leggermente malinconico.
C'era solo un problema: non avevo la minima idea di chi fosse e quindi la cartolina è finita nel mio archivio senza una classificazione precisa.
Fino al giorno in cui, curiosando su Pinterest, mi sono imbattuta come per incanto nelle immagini di una donna che mi ha ricordato in modo impressionante il soggetto della mia cartolina.
E così, ho finalmente scoperto di chi si trattasse: Cléo de Mérode, ballerina francese dei primi del '900, vera e propria icona di stile della Belle Époque.
La prima parte del mistero che avvolge la cartolina era risolto, tuttavia in un secondo momento mi sono domandata a quale epoca essa appartenesse. Purtroppo i pochissimi elementi presenti sulla cartolina ed il fatto che non sia viaggiata, non hanno facilitato le indagini, perciò mi sono avvalsa dell'aiuto di alcuni amici collezionisti per ricostruire una parte della storia della cartolina.
Possiamo dire che la cartolina è originale dell'epoca e non postuma. E' stata edita e stampata prima del 1906 perché il retro è indiviso, a differenza di quelle stampate dopo il 1907 che presentavano una riga verticale a separare l'indirizzo a destra dal messaggio eventuale sulla sinistra.
Dalla dicitura "Carte Postale" indicata sul verso, potremmo supporre che sia stata prodotta all'estero, non necessariamente ma molto probabilmente in Francia.
Bisogna tenere conto anche del fatto che la notorietà di Cléo de Mérode, anche grazie ai ritratti di pittori come Giovanni Boldini e Toulouse Lautrec, aveva varcato i confini francesi ed è quindi probabile che tipografi ed editori di altri Paesi si siano dedicati ad omaggiare la sua bellezza.
Sempre sul verso, possiamo notare il logo dello stampatore, tipografo o editore, racchiuso in un trifoglio: G. C. & C., che potrebbe essere però anche G.C. & G., visto che la terza lettera, nella mia cartolina, non mi sembra inequivocabilmente una "C".
Ora, anche dopo molta ricerca, non sono riuscita a trovarne alcuna informazione certa: sembra non essere annoverato tra gli stampatori o editori italiani, ma potrebbe trattarsi di una tipografia poco conosciuta. La formula del trifoglio nel logo, inoltre, è stata utilizzata anche da altri stampatori esattamente allo stesso modo, cosa che rende ulteriormente difficoltosa la ricerca a livello di riconoscibilità del brand.
Sul recto, oltre all'immagine, si trova il numero 210, un probabile numero di serie. Ma a differenza di altre cartoline simili (che trovo più raffinate di questa), non v'è indicazione né del nome del personaggio ritratto, né del fotografo, né un logo identificativo dell'editore.
Non riesco a pensare a nessuna buona ragione che giustifichi queste differenze, visto che si tratta di una pubblicazione effettuata più o meno nello stesso periodo delle altre prese a confronto.
Stando alle mie indagini, le cartoline dedicate a Cléo de Mérode hanno avuto una maggiore diffusione nel primo decennio del '900. I fotografi del tempo facevano a gara per ritrarla, poiché era una ragazza di grande bellezza e sensualità, molto fotogenica, a proprio agio dinanzi all'obiettivo della macchina fotografica.
I due fotografi dell'epoca ai quali si devono la maggior parte delle foto che l'hanno ritratta sono stati Felix Nadar e Léopold-Émile Reutlinger.
L'immagine della mia cartolina è ispirata ad una foto scattata da quest'ultimo, anche se rielaborata in forma di disegno.
Dopo il primo conflitto mondiale, come per altre personalità famose del tempo, anche la fama di questa giovane e bellissima ballerina tramontò e Cléo si ritirò prima a Biarritz e poi a Parigi.
Anche se si è prestata ad altri servizi fotografici negli anni '60 (quindi, non più in giovane età), è lecito presumere che la maggior parte del lavoro svolto per diffondere la sua immagine e la sua fama nel mondo sia quindi limitato ai primi anni del '900.
Altro mistero irrisolto è come questa cartolina può essere arrivata qui in Italia non viaggiata. Secondo il parere di alcuni amici collezionisti, probabilmente qualche mercante di antichità l'ha acquistata insieme ad altri oggetti o pubblicazioni in un lotto unico, per poi venderne il contenuto singolarmente a qualche collezionista o ad altro mercante. Di conseguenza, l'origine primaria del lotto è andata perduta, insieme alla storia di ogni singolo oggetto in esso contenuto.
Dunque, nonostante l'origine di questa cartolina rimanga in parte un mistero, certamente riporta alla nostra memoria non solo un periodo, ma anche una splendida donna le cui giovinezza e grazia hanno conquistato il mondo intero.
Ed in qualche modo, oggi questo ricordo storico, insieme ad una maggiore consapevolezza, è diventato parte integrante della mia collezione privata.
Per approfodimenti:
- "Cléo De Mérode, la diva dimenticata della Belle Époque"- articolo di Giovanna Francesconi pubblicato su Vanilla Magazine.
- "Storia della cartolina postale" – articolo di Enrico Marchi pubblicato su enricogiuseppelucamarchi.blogspot.com.
Ringrazio gli amici e collezionisti Fausto Malpensa e Valerio Tassoni per avermi fornito informazioni utili a ricostruire la storia della cartolina, ma rimango a disposizione di chiunque volesse contattarmi per fornirmene di nuove.